Su Phasmatodea.




Esistono circa 3000 specie di fasmidi.
Le dimensioni di questi insetti sono generalmente rilevanti, con specie del Borneo (Phobaeticus chani) che superano abbondantemente i 300 mm di lunghezza, che divengono circa 500 mm quando vengono distese le zampe anteriori.
Nonostante ciò alcune specie sono molto piccole arrivando a misurare solo 12-15 mm.



Morfologia.

Capo.
Mobile rispetto al protorace e di tipo prognato, il capo dei fasmidi è relativamente piccolo.
Due occhi composti piccoli, sono accompagnati spesso, nelle sole forme alate ( spesso solo i maschi ), da tre ocelli. Due forti mandibole consentono all'insetto di macinare la vegetazione di cui si nutre.



Epidares nolimetangere (de Haan, 1842)

Torace.
I segmenti del torace presentano generalmente una sostanziale differenza di dimensioni. Il protorace è spesso piccolo, mentre mesotorace e metatorace sono più allungati. 
Spesso il mesotorace è il segmento più allungato in assoluto.
Questa configurazione va ad attenuarsi nelle specie attere dove i segmenti tendono ad avere le medesime dimensioni.
Il metatorace spesso è intimamente saldato al 1° segmento addominale tanto da non poter essere distinto immediatamente.
Il mesotorace ospita un paio di tegmine spesso molto brevi rispetto alle ali metatoraciche. Quest'ultime, spesso presenti solo nei maschi, si chiudono a ventaglio e non consentono un volo efficiente. 
Si può parlare più di una planata controllata che di un vero e proprio volo.
Per ogni segmento toracico sono presenti un paio di arti generalmente molto lunghi e adatti alla deambulazione.
Ogni arto presenta una breve coxa, un femore e una tibia generalmente della stessa lunghezza, un tarso costituito da cinque tarsomeri e due unghie terminali.
Le antenne sono spesso filiformi e costituite da 50-100 articoli, seppur esistono specie che presentano antenne molto ridotte ( ad esempio Ramulus artemis e genere Phyllium sp. )

Addome.
Costituito da 10 segmenti, il primo spesso intimamente annesso al metatorace.
Nella zona terminale sono spesso presenti dei cerci monoarticolati.
Nelle femmine è presente un ovopositore atto alla deposizione delle uova. Quest'ultimo è generalmente corto e ben sviluppato per consentire una ottima introduzione nel substrato ove vengono deposte le uova.
Spesso però la deposizione non avviene e le uova vengono semplicemente lanciate grazie ad un movimento rapido "a frusta" dell'addome ( ad esempio Ramulus artemis, genere Extatosoma sp ).


Riproduzione e dimorfismo sessuale.
Esemplari di Extatosoma tiaratum (Macleay,1826)
 A sinistra un maschio mentre a destra una femmina.

I metodi di riproduzione sono di tipo anfigonico come anche partenogenetico.
Nella riproduzione anfigonica vi è fecondazione mentre nella riproduzione partenogenetica no.
Nella riproduzione partenogenetica le uova vengono deposte ed esse si attivano senza intervento della fecondazione del maschio. 
Gli embrioni sono delle "semi-copie" del'organismo madre.
Spesso gli esemplari maschi e femmine presentano un forte e marcato dimorfismo.
Generalmente ( quasi sempre ) i maschi sono più piccoli, possiedono ali metatoraciche sviluppate, antenne più lunghe e tre ocelli ben evidenti sul capo.
Di contro gli esemplari femmina presentano addome e stazza maggiori, ali assenti ( attere ) o molto corte ed inadatte al volo ( brachittere ), un ovopoistore e antenne più corte.
In altre specie invece il dimorfismo sessuale è minimo o assente.


Accenni di Sistematica.

L'ordine dei Phasmatodea è suddiviso in tre sottordini: 
AgathemerodeaTimematodeaVerophasmatodea.




Agathemera claraziana (Saussure, 1868).
La maggior parte dei fasmidi che conosciamo appartengono a quest'ultimo sottordine.

In Agathemerodea troviamo specie primitive, tozze , con corpo poco modificato rispetto ai fasmidi più derivati. L'unica famiglia rappresentante di questo gruppo è Agathemeridae con specie come Agathemera claraziana (Saussure, 1868).




Timema poppensis (Vickery & Sandoval, 1999)




In Timematodea osserviamo fasmidi dalle ridotte dimensioni. L'unica famiglia rappresentata è Timematidae con specie come Timema poppensis (Vickery & Sandoval, 1999)

In questi due sottordini le caratteristiche tipiche dei fasmidi vengono meno e questo ci permette di osservare per bene la parentela con altri Ortotteroidi quali Blattodea e Orthoptera.









L'ordine Verophasmatodea ospita al suo interno la quantità più vasta di specie di fasmidi, e in esso sono riscontrabili varietà di colore, forma e dimensioni.
Il sottordine è suddiviso in due importati infraordini: Areolatae e Anareolatae.
In Areolatae troviamo specie che sono caratterizzate dalla presenza di un triangolo di carene allungate e cilindriche sulla tibia delle zampe mesotoraciche e metatoraciche.
In Anareolatae, invece, l'areole non sono presenti.
Al primo infraordine appartengono fasmidi come Heteropteryx dilatata e Phyllium celebicum, mentre nel secondo troviamo ad esempio Ramulus artemis Achrioptera fallax.



Areolatae: Phyllium celebicum (Haan, 1842) e Heteropteryx dilatata ♀ (Parkinson, 1798)


  

Areolatae: Achrioptera fallax  (Coquerel, 1861) e  Ramulus artemis (Westwood, 1859)






di Liberati Simone



BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA.
  • Gullan P. J. & Cranston P. S., Lineamenti di Entomologia. Zanichelli Editore
  • Baccetti et al., Trattato Italiano di Zoologia, Vol II, pp 640-833., Zanichelli Editore
  • http://phasmida.speciesfile.org/HomePage/Phasmida/HomePage.aspx
  • https://commons.wikimedia.org/wiki/Main_Page
  • http://dilawata.free.fr/site/Classification/Classification/areole.JPG


Nessun commento:

Posta un commento