mercoledì 3 agosto 2016

Nuovi resoconti in merito all'allevamento di R.artemis.

Nonostante tutto , anche se sono già 4 anni che allevo Ramulus artemis, sto riscontrando delle "anomalie" che consentono di poter avanzare nuove ipotesi in merito a questo splendido fasmide.
Al momento del post non ho sottomano la Scheda SD con gli scatti effettuati sui soggetti ma appena possibile verranno pubblicato.

Le "anomalie" riscontrate sono: 


  1. Pigmentazione anomala con esemplari in stato di neanide avanzata color marrone scuro;
  2. Grande agglomerato di uova sospese dal suolo e strutturate a mo' di grappolo d'uva.
Queste anomalie nella pigmentazione e nella deposizione delle uova vanno ben studiate con relativo avanzamento di ipotesi. Appena avrò le foto, ognuno di questo argomento possederà un articolo dedicato.

sabato 16 gennaio 2016

Il cambio delle piante nella teca.

Cambiare la pianta nutrice può sembrare una cosa da niente per tutti coloro che non hanno mai allevato questi animali, ma per il tipo di procedimento che segue il sottoscritto, questo impiego può portare via anche 2 ore di tempo se la teca è grande.

Io utilizzo esclusivamente rovo come pianta nutrice, ma è ovvio, che questo dipende dalla pianta che si ha a disposizione. Ovviamente utilizzare il rovo rende tutto più difficile a causa delle straordinarie escrescenze del fusto di questa pianta. Spine che possono arrivare anche a 15 mm di lunghezza possono causare dolorose ferite durante la manipolazione.

Ovviamente non occorre però scoraggiarsi visto che basta avere attenzione nel maneggiare questa pianta.
Il cambio rovo combacia con la pulizia del substrato della teca.


Il procedimento avviene in questo modo:

  1. Prelevamento della maggior parte degli insetti e trasferimento degli stessi in un luogo temporaneo;
  2. Prelevamento dei barattoli del rovo al suo interno;
  3. Buttare il vecchio rovo sempre previo controllo della possibile presenza di neanidi di primo stadio.
  4. Lavaggio e "despinamento" della parte basale del ramo che andrà a finire nell'acqua del barattolo;
  5. Inserimento del rovo nei barattoli;
  6. Estrazione del substrato e cambio del substrato;
  7. Reinserimento dei barattoli e del rovo;
  8. Reinserimento degli esemplari.

Ovviamente il substrato presenta sia feci che uova
Sia le uova che le feci vanno eliminate.
Per eliminare le uova vengono suggeriti da molti allevatori , due metodi principali:
  1. Schiacciamento manuale delle uova;
  2. Congelamento delle uova.
Onestamente trovo poco igenico il secondo punto, mentre il primo elemento è certamente migliore.

Ora buon divertimento con la pulizia e il cambio del rovo per i vostri magnifici Ramulus artemis!



venerdì 11 dicembre 2015

Ramulus artemis – Scheda d'allevamento.



Teca.
Il terrario per allevare i Ramulus artemis cambia a seconda della quantità di esemplari che si posseggono. Ovviamente più la teca sarà grande e più il numero di individui sarà elevato. Essa deve presentare una buona aerazione. Si può optare per teche fatte a mano con un lato o due in rete ( farò vedere quella che ho costruito io in un post a parte ) oppure utilizzare terrari in vetro per rettili della marca Exo-Terra o simili. Per 6-7 esemplari adulti la teca deve essere grande minimo 30 cm di larghezza x 30 cm di lunghezza x 40 cm di altezza. Ovviamente queste sono misure indicative e occorrerà regolarsi di conseguenza. Il fattore essenziale è comunque l'altezza: durante il loro sviluppo, i R. artemis compieranno delle mute rimanendo appesi nella zona alta della teca. Se quest'ultima è troppo bassa si rischia di causare problemi al fasmide. Solitamente la regola dell'altezza ci consente di comprendere quanto debba essere alta la teca: minimo 3 volte la lunghezza del fasmide adulto in allevamento. Nel caso del Ramulus artemis:

Altezza teca = Lunghezza massima adulto R. artemis x 3 = 12.5 cm x 3 = 37,5 cm

37,5 cm è l'altezza minima della teca per R.artemis.

Per quanto concerne il substrato esso non ha rilevanza. Potremo usare scottex oppure un substrato più complesso come terriccio o torba, ma quest'ultima opzione la sconsiglio. Mentre lo Scottex rimane umido e pulito, il substrato di terriccio può andare incontro alla nascita di muffe a causa dell'elevato numero di escrementi prodotti da questo fasmide e dalla nebulizzazione continua.
Un altro motivo del perché usare lo Scottex è la facilità di pulizia e la possibilità di rendere più semplice la ricerca delle uova. Quest'ultime infatti sono di un color marrone scuro e sul terriccio sarebbero difficilmente rintracciabili.

Umidità.
Per rendere umida la nostra teca consiglio da 1 a 2 nebulizzazioni al giorno. Ovviamente anche qui entrerà in gioco l'autogestione della nebulizzazione: nel periodo estivo le nebulizzazioni potrebbero essere di numero maggiore, mentre in inverno potrebbero arrivare ad 1 sola abbondante al giorno.

Alimentazione.
L'alimentazione dei R.artemis è abbastanza varia. Questi magnifici artropodi si nutrono di rovo oltre altre tipologie di piante come quercio, rosa ed edera. Personalmente ho sempre somministrato loro rovo e non ho avuto mai alcun problema di carenza alimentare o di altra tipologia.

Riproduzione
Questi fasmidi sono soliti riprodursi per sola via partenogenica. Ciò significa che tutti gli esemplari sono femmine e possono produrre uova “attive” capaci di schiudersi e dare vita a neanidi identiche alla madre. In natura non è stato ancora individuato il maschio di questa specie. Ne deriva che tutti gli esemplari allevati sono femmine.

Uova.
Le uova sono piccole e lunghe circa 5mm. Sono irregolari nella forma ma è possibile distinguerle nel substrato grazie ad una zona tagliata di netto ( apice dell'uovo) ed uno spessore relativamente sottile. Ricordo inoltre che la percentuale di nascite è del 99% quindi occorrerà gettare via le uova in eccesso. Per eliminarle i metodi sono vari, dal congelamento alla rottura meccanica delle uova. Su quale metodo utilizzare per disfarvi delle uova siete liberi di scegliere il vostro preferito ma occorre ricordare sempre che nessun uovo deve essere gettato all'aperto: si rischia di dar inizio ad una colonia di R. artemis che potrebbe causare uno squilibrio nel nostro ecosistema! Ovviamente, grazie alle basse temperature presenti nel nostro paese, è molto difficile che una colonia di R. artemis possa sopravvivere l'intero anno, ma certamente è meglio non rischiare. Inoltre ho saputo da un mio carissimo amico di R.artemis ( da lui allevati ) che sono stati capaci di sopravvivere per parecchie notti fuori, sul suo balcone, al gelo ( 5° C circa - inverno ), senza apparentemente risentirne minimamente! Ecco perché è sempre meglio non rischiare!


Conclusione.
Dopo aver stilato questa scheda d'allevamento spero di aver dato a voi tutti la possibilità di allevare dignitosamente queste splendide creature e di aver alimentato in voi quella passione entomologica che così tanto contraddistingue coloro che sanno apprezzare la vita e la natura in tutte le sue forme.
Pronti per avere i vostri Ramulus artemis domestici!?


venerdì 30 ottobre 2015

I PRIVILEGI DELL'ENTOMOFAGIA.



A mio giudizio l'entomofagia è la soluzione odierna e futura al problema dell'alimentazione globale.
Se per noi occidentali questo tipo di alimento risulta essere un problema puramente estetico, occorre ricordare che la maggior parte delle popolazioni del Medio Oriente, dell'Africa, del Sud America e dei paesi dell'Estremo Oriente, si nutrono di insetti.
Oltre tutto poi, la stragrande maggioranza delle popolazioni aborigene, attuali e passate, hanno consumato insetti quali ad esempio grosse larve di lepidotteri.

Noi occidentali spesso troviamo disgustoso anche la sola idea di poter mangiare un insetto, ma non ci rendiamo conto che nella nostra cultura culinaria ci nutriamo già da tempo di artropodi, ovvero i crostacei. Quasi tutti amano aragoste, gamberi, gamberetti o cannocchie, e nessuno reagisce con disgusto davanti a piatti a base di queste creature multisegmentate.

Quindi non sarebbe meglio cominciare ad essere oggettivi e non chiudere la mente di fronte all'entomofagia?
In Belgio, ancor prima dell'attuale conferma da parte della UE, hanno cominciato a servire hamburger composti da carne di larve. Questo metodo di presentare un prodotto finito senza mostrare l'animale da cui è stato derivato, è a mio parere un ottimo metodo per iniziare a familiarizzare con l'entomofagia.

Quali sono però realmente i vantaggi dell'entomofagia?

1- ALLEVAMENTO.
Le risorse richieste per allevare, anche in modo intensivo, insetti quali cavallette, camole, caimani, larve di lepidotteri, e altri, sarebbero meno dispendiose a livello economico come anche energetico.
Inoltre vi è la possibilità di allevarli in poco spazio. Immaginate un edificio, grande come un centro commerciale, dedito unicamente all'allevamento. Potrebbe produrre una quantità immensa di esemplari. Oltre tutto un tale allevamento trova riscontro anche a livello ambientale.
Di fatto, quando vengono allevati capi di bestiame, occorre innanzitutto creare ( se non presente) un terreno adatto al pascolo, causando quindi la deforestazione senza freni di alberi che, venendo eliminati, portano allo squilibrio della flora e allo stesso tempo ad uno squilibrio presente all'interno del terreno stesso, il quale va a perdere stabilità e può andare incontro ad un accumulo eccessivo di minerali.

2- CRESCITA.
Il ciclo biologico degli insetti è strabiliante: velocità del ciclo vitale e numero di esemplari per generazione portano gli insetti ad essere una risorsa virtualmente infinita.
I capi di bestiame, d'altro canto, possiedono cicli vitali molto più lenti e la quantità di materiale alimentare che possono fornire sarà sempre insufficiente per il numero della popolazione mondiale attuale.

3- CALORIE.
E' riconosciuto come le larve di lepidotteri o altre siano estremamente ricche di calorie. Le proteine sono presenti in gran numero rispetto ai lipidi. Questo significa che gli insetti sono un ottimo alimento proteico.

Oggettivamente parlando, considero l'entomofagia una ottima soluzione all'alimentazione mondiale futura. Con questo non voglio ovviamente rinnegare la nostra cultura culinaria, che è una tra le migliori al mondo, ma voglio solo spronare le persone ad aprirsi a possibili nuovi gusti e a non chiudersi di fronte al nuovo che avanza.
L'Entomofagia non deve essere una soluzione dominante, ma deve divenire una parte integrante del nostro modo di mangiare.



PS: Il formaggio sardo Casu frazigu è ottenuto da larve di Piophila casei che si sviluppano all'interno di forme di pecorino. Le larve mangiano ed espellono materiale digerito che grazie ai loro enzimi ottiene una consistenza cremosa. In pratica mangiando quel tipico formaggio sardo, che in molti amano, stiamo mangiando escrementi di larva.....
Non è meglio un piatto di Cavallette egiziane arrosto?




Di Liberati Simone

giovedì 15 ottobre 2015

Piccolo pensiero sulle neanidi di R. artemis.

Le neanidi di Ramulus artemis sono di un verde brillante a dir poco magnifico!
Ovviamente tale colorazione è fortemente più accentuata durante il periodo post-ecdisi ma generalmente solo gli adulti in stato avanzato di età presentano una colorazione verde molto scura.

Una caratteristica delle neanidi di R. artemis è inoltre la loro delicatezza associata alla loro immensa resistenza. Sono tanto delicate fisicamente da non far pensare che possano resistere ad una condizione ambientale non ottimale ( temperature basse o diminuzione dell'umidità ).
Personalmente trovo affascinante questa loro alta capacità di sopravvivenza.

Neanide di Ramulus artemis in posizione criptica.

lunedì 7 settembre 2015

Ramulus artemis - Una visione generale.

Adulto di Ramulus artemis.


Ramulus artemis è il nome di una specie di insetto appartenente all'ordine dei Phasmatodea.
Senza entrare or ora troppo nei dettagli è utile, al momento, affrontarne una descrizione superficiale e generale, tale da presentarvi questo splendido animale a sei zampe.

L'ordine dei Phasmatodea racchiude in se insetti primitivi e generalmente tendenti ad assumere dimensioni considerevoli. Infatti, proprio a questo ordine, appartiene la specie Phobaeticus chani, che con i suoi 357 mm di lunghezza dal capo al termine dell'addome, è l'insetto più lungo del mondo.

Generalmente il corpo dei fasmidi è molto allungato, fine, e tende ad assomigliare ad un arbusto.
Vedremo meglio le caratteristiche di varie specie all'interno di varie schede ad esse dedicate, ma per il momento ci baseremo sulla morfologia della specie indiscussa di questo Blog entomologico, ovvero Ramulus artemis.

Struttura generale di R. artemis.
Il R. artemis si presenta con un corpo che esprime in modo infallibile il nome volgare con cui l'ordine Phasmatodea viene chiamato, ovvero "insetti stecco" . Il corpo è estremamente allungato e nello stadio adulto esso può raggiungere una lunghezza massima di circa 125 mm.
Il corpo presenta un capo molto piccolo, un protorace molto breve, meso e meta-torace sensibilmente allungati, e un addome allungato costituito da 10 segmenti di cui il primo è più corto degli altri.
Le corte antenne filiformi sono costituite da uno scapo relativamente grande ed espanso, un pedicello molto corto e piccolo, e un flagello costituito da 25 antennomeri
Gli arti possiedono tibia e femore molto allungate con un tarso costituito da 5 tarsomeri, due unghie e un arolio. Questa conformazione consente ai R.artemis di arrampicarsi con molta tranquillità su parete verticali e lisce.


Presto un nuovo articolo con un identikit completo di Ramulus artemis.